
Qualcuno potrebbe dire che quel posto così triste si è svuotato col passare del tempo, secondo me E' STATO COSTRUITO PER NON ESSERE ABITATO FELICEMENTE!!!
Anzi, direi di più: è stato costruito per emarginare le persone che vi abitano e che sicuramente non sono state aiutate adeguatamente a viverlo in maniera serena, anzi il quartiere stesso le ha emarginate ancora di più.
Adesso mi sono resa conto che qualcosa si può e si sta iniziando a fare, gli stessi ragazzi che prima demolivano i parchi ora vorrebbero ricostruirli, ridipingono i muri e puliscono ma la strada è lunga e piena di ostacoli che gli stessi politici creano inutilmente con troppa burocrazia e poca volontà. Spero che prima o poi se non io, chi dopo di me, potrà un giorno gioire nel sfruttare quell’immenso spazio grigio che dovrebbe essere dedicato al gioco vivendolo serenamente, che non sia solo un ritrovo per persone disadattate ma anche un ritrovo per giovani che così forse non avrebbero più bisogno del computer o del cellulare per comunicare ma gli basterebbe guardare negli occhi i loro compagni di gioco, di confidenza e, perché no, anche di qualche “autorizzata marachella”.

Dal video (presto su questo blog) che i ragazzi della facoltà di Architettura hanno presentato al distretto sanitario di Valmaura ho potuto notare che ci sono molte opinioni diverse sulle condizioni del distretto: c'è chi dice che non c'è abbastanza terra per piantare un albero (mi sembra di aver capito che ce ne saranno si e no cinque centimetri), che tra i pochi che abitano lì la maggior parte ci dorme solamente, e che ci sono anche molte persone anziane e bisognose che spesso si sentono sole (per fortuna che ci sono i volontari e gli operatori dal distretto a fargli compagnia!).
Alcuni alunni della scuola Caprin hanno anche partecipato ai workshop, laboratori durante i quali un gruppo di artiste del Gruppo 78 svolgevano una serie di attività durante le quali i ragazzi costruivano delle piccole strutture in gesso (cubi, sfere, fiori, bicchieri, posate, ecc.), mentre altri, con l’aiuto di matite e pennarelli colorati modificavano alcune foto fatte al quartiere in modo da renderlo come tutti lo vorremmo, colorato e più abitabile.
Le forme di gesso sono poi state posizionate nei punti più abbandonati del quartiere: c’erano le forme geometriche che messe assieme formavano la città vista dal nostro punto di vista; nelle zone d’erba sono stati “piantati” dei fiori di gesso; in alcune zone si potevano intravedere le posate, i bicchieri e i “gelati” della “Colazione sull’erba”, e se avete avuto la possibilità di partecipare all’ultimo incontro il giorno mercoledì 19 dicembre sicuramente avrete potuto osservare i magnifici disegni “vivacizzati” della Valmaura che vorremmo: non avevo mai visto il mio quartiere così colorato e vivace.
Esprimendo un mio commento personale, posso dire che il gruppo di giornalismo si è impegnato al massimo per poter collaborare a questo progetto sui possibili miglioramenti del quartiere di Valmaura, ora tocca alle istituzioni…capito???
Valentina Furlani
1 commento:
Troppo bello l'ultimo intervento del blog! Peccato che ho fatto solo un anno di questo corso di "giornalismo" perchè come vedo, gli argomenti di cui si tratta quest'anno sono molto interessanti forse un pò più dell'altr'anno. Buona fortuna a tutta la "redazione" e fate vedere a tutti chi sono iFurbettini! Baci Lucre
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